La necessità di profilare i bisogni e di personalizzare gli interventi rivolti ai beneficiari più fragili è sottolineato con forza dal Programma GOL – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, nell’ambito della Missione 5, componente 1 del PNRR.
La profilazione degli utenti e del targeting dei servizi è stata oggetto di un’importante valorizzazione nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, per cui ha rappresentato uno ‘strumento diagnostico’ utile nell'indirizzare l’erogazione dei servizi. Serve a categorizzare i bisogni complessi, in quanto fornisce un quadro di riferimento per l’analisi della domanda, e a guidare nella scelta delle risposte in termini di servizi da erogare; può basarsi sull’utilizzo di dati quantitativi e di informazioni qualitative. Restituendo un profilo sintetico della persona, consente di indirizzare la relativa strategia di intervento secondo un principio di appropriatezza.
La profilazione non rappresenta un passaggio meramente burocratico, né genera automatismi nella scelta dei servizi e degli interventi, poiché il ruolo dell’operatore rimane sempre centrale.
L’esperienza dei servizi per il lavoro potrebbe fornire spunti di riflessione rispetto all’utilizzo della profilazione anche nel comparto del sociale.
La “profilazione per il sociale” potrebbe essere utilmente sperimentata in particolar modo con riferimento alle situazioni di vulnerabilità, che implicano la necessità di sviluppare un linguaggio comune e condiviso tra differenti servizi e professionalità, al fine di calibrare l’attivazione dei percorsi di inclusione socio-lavorativa e gestire al meglio gli snodi tra le filiere di tali servizi.
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