L’emergenza nazionale legata alla diffusione del Covid-19 ha generato uno scenario sociale inedito e imprevisto: servizi educativi e scolastici chiusi e sospesi, bambini e ragazzi a casa per l’intera giornata, genitori che cercano di coniugare attività di smart-working e gestione dei figli, famiglie che si reinventano giorno per giorno con le reti parentali e sociali a disposizione.
In questo contesto inaspettato e preoccupante le équipe di Educativa Domiciliare per minorenni hanno continuato a pensare alle famiglie che usufruiscono di questo servizio ripensando le modalità di erogazione dello stesso.
Con questo servizio, dopo un periodo di osservazione, si è chiamati a pensare interventi di sostegno e supporto per minorenni che vivono all’interno di famiglie che manifestano fragilità. Il nostro lavoro passa attraverso la relazione di fiducia che riusciamo a creare con i ragazzi e le loro famiglie in un continuo oscillare tra la funzione di monitoraggio/controllo e di sostegno. Per queste ragioni si tratta di un servizio che si nutre di relazione e contatto. Con l’arrivo del Covid-19 tutto è diventato più difficile soprattutto in un lavoro fatto di vicinanza, di contatto fisico ed emotivo.
Consapevoli che la convivenza forzata mette a dura prova la serenità di ogni famiglia, si è sentito la necessità di trovare un nuovo modo per restare vicino alle famiglie che ogni giorno si confrontano con le difficoltà.
Nel video riportiamo l’esperienza di Paola Chellini, educatrice del Servizio Educativo Domiciliare del Comune di Firenze, che illustra come il servizio è stato riorganizzato a seguito dell’emergenza sanitaria.