Nell'anno scolastico 2014/2015 i bambini iscritti ai nidi in Toscana erano 24.472; 94.000 i minori iscritti alla scuola dell'infanzia. Sono alcuni numeri del rapporto L'educazione dell'infanzia in Toscana. I dati della Toscana a supporto della programmazione educativa territoriale, presentato il 16 giugno scorso nell'auditorium del Consiglio regionale.
Il rapporto della Regione Toscana è suddiviso in tre capitoli: il primo analizza i dati relativi ai servizi educativi per la prima infanzia da zero a tre anni (tipologie, ricettività, domande di iscrizione, liste di attesa); il secondo è dedicato alla scuola dell'infanzia (l'analisi si sofferma sulle tipologie di scuole, sul sistema del personale e delle tariffe, sugli alunni con cittadinanza non italiana e quelli con disabilità e le sezioni Pegaso); il terzo, infine, sintetizza l'insieme delle informazioni presentate nel documento, con la finalità di trarne indicazioni utili per la riprogrammazione delle politiche territoriali sull'educazione e l'istruzione.
I dati del rapporto evidenziano un calo del numero di bambini da tre mesi a tre anni (diminuiti dal 2007 del 5%) e del numero di bambini da tre a cinque anni (nel 2015, rispetto all'anno precedente, se ne contava nella popolazione l'1,7 % in meno).
In leggera diminuzione gli iscritti ai nidi (24.472); 2009 i bambini stranieri. I posti potenzialmente disponibili sono cresciuti quasi del 13% in sette anni (diminuiti leggermente rispetto al 2014/2015). È aumentato anche il tasso di ricettività, ovvero il rapporto tra offerta e popolazione: il 6% in più in sette anni, 35% nel 2014. «Ma quindici posti su cento nei 1005 servizi attivi in Toscana rimangono alla fine vuoti, il che non significa che tutte le domande vengano alla fine soddisfatte. Ogni territorio racconta un caso a sé: le liste di attesa, dal 2007, si sono comunque accorciate del 40,7 per cento. Complessivamente solo il 34 per cento della popolazione potenziale utilizza i nidi. Non è però poco. Il traguardo europeo era il 33 per cento e la Toscana già lo aveva raggiunto nel 2011. Il 55 per cento dei nidi è pubblico, ma molti dei servizi pubblici sono affidati in convenzione a privati», si legge nella notizia sul rapporto pubblicata sul sito della Regione.
La scuola paritaria perde iscritti (quasi 2000 bambini in meno in tre anni), mentre la scuola statale resiste. Lo scorso anno scolastico gli alunni della scuola dell'infanzia erano 94.000; 13.000 i bambini stranieri. «Resta comunque alto il tasso di accoglienza, ovvero il rapporto tra chi frequenta e potenziali fruitori, pari al 96,9 per cento nel 2014/2015. Nonostante la diminuzione degli alunni, resta stabile il personale della scuola paritaria, per lo più a tempo indeterminato: naturalmente alcuni contratti si sono trasformati da full-time a part-time. Gli iscritti sono diminuiti anche perché si è fermata la crescita degli alunni stranieri».