In un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici come quello attuale la Toscana ha reagito alle difficoltà e si conferma ai vertici nazionali nelle principali misure di benessere. È questa l’immagine della nostra regione che emerge dai dati dei rapporti Il Profilo sociale regionale 2016 e Lo stato di salute dei toscani e del Servizio sanitario regionale, presentati questa mattina, 4 luglio, all’Istituto degli Innocenti.
Il primo rapporto è curato dall'Osservatorio sociale regionale, mentre il secondo è elaborato dall’Agenzia regionale di sanità.
Le due pubblicazioni, illustrate nel corso del convegno Profilo sociale regionale e Stato di salute dei toscani e del Servizio sanitario regionale, riportano dati sulla povertà, il contesto socio-demografico, la mortalità e la diffusione di malattie infettive, i livelli essenziali di assistenza, le cure ospedaliere e molti altri aspetti.
Vediamo, in particolare, alcuni dati che riguardano i bambini, gli adolescenti e le famiglie.
La natalità è ancora in calo: sono circa 27mila i nati nel 2016 (7,2 nati ogni 1.000 abitanti), -2,2% rispetto al 2015. L’età media al parto delle donne non aumenta ma si mantiene alta (31,9 anni) e circa un bambino su 4 nasce da madri straniere, che comunque registrano tassi di natalità decrescenti. Aumentano le famiglie unipersonali e quelle monogenitore.
I minori residenti in Toscana sono 572.322 (il 15% della popolazione regionale, dato leggermente inferiore rispetto al quadro medio nazionale); 14 su 100 sono stranieri (circa 83.000).
Nell'anno 2015/2016 sono attivi nella regione 989 servizi educativi per l'infanzia, presenti in circa 3/4 dei comuni toscani. Gli asili nido coprono l'84% dei servizi, che per il resto sono composti da servizi integrativi. Negli ultimi 4 anni la Toscana ha centrato e poi mantenuto l'obiettivo di Lisbona del 33% di copertura dei servizi.
I toscani inseriti nel ciclo educativo e scolastico sono circa 537.500, di cui circa 420.000 nel percorso di obbligo scolastico-formativo (primaria e secondarie). I giovani 20-24enni che hanno conseguito almeno il diploma superiore sono l’80%, una percentuale che, seppur in ripresa nel corso degli ultimi anni, mette in evidenza che ancora 20 ragazzi toscani su 100 non hanno conseguito questo livello di istruzione e che la regione è molto migliorata ma non ha ancora raggiunto l’obiettivo dell’85% fissato per il 2020 dalla strategia di Lisbona. Gli abbandoni sono calati (11,5%, dato leggermente migliore della media nazionale ma ancora inferiore all'obiettivo del 10% fissato dalla Strategia Europa 2020).
I bambini e i ragazzi stranieri inseriti nel sistema educativo e scolastico regionale sono circa 69.000, di cui 53.000 nel percorso scolastico (oltre uno studente su 10 è straniero). Ormai il 60% degli studenti stranieri è nato in Italia e cominciano a ridursi gli svantaggi di partenza (performance e ritardi scolastici), che restano però rilevanti per le prime generazioni.