Si chiama Pollicino il nuovo Coordinamento regionale degli enti del terzo settore che gestiscono interventi, servizi e strutture socioeducativi a favore di bambini, adolescenti e famiglie. Il Coordinamento è promosso da Caritas Toscana - area welfare e altre realtà, fra cui Cismai e Cnca – Toscana.
«Con il Coordinamento, guardando i risultati positivi di simili esperienze a livello territoriale e di altre regioni – si legge nel Manifesto di Pollicino -, i promotori vogliono aprire uno spazio di collaborazione, di interscambio, di studio e ricerca, di formazione, di proposta per ripensare le politiche per l’infanzia, adolescenza e famiglia, rinnovare le prassi operative, aprire servizi e strutture innovative».
Il Manifesto individua cinque ambiti di intervento. Innanzitutto «il Coordinamento chiederà agli Enti che vi aderiranno l’impegno di promuovere al proprio interno un Codice di Condotta (Child Safeguarding Policy) e l’implementazione di misure preventive di salvaguardia dei bambini e adolescenti, al fine di prevenire maltrattamenti e abusi all’interno di servizi e strutture da essi gestiti».
Nel secondo ambito di intervento il Coordinamento favorirà gli enti gestori a promuovere e/o a partecipare ad attività di formazione per il miglioramento della qualità professionale degli operatori e di ricerca-azione mirata all’innovazione di modelli e metodologie, anche in collaborazione con organismi formativi, università ed enti di ricerca.
Il terzo e il quarto ambito di intervento riguardano, rispettivamente, il dialogo con le istituzioni locali e regionali e le autorità (Garante, Tribunale per i minorenni, ecc.), e il raccordo del Coordinamento con altre iniziative simili presenti nelle altre regioni.
L’ultimo ambito di intervento si riferisce all’attività di sensibilizzazione e all’informazione necessaria a favorire il cambio culturale nei confronti del settore delle politiche per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie, ma anche ad aumentare le iniziative di solidarietà che le comunità territoriali possono mettere in atto a favore dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie, nell’ottica della promozione di una vera “comunità educante”.
Possono aderire al Manifesto, e quindi partecipare alla definizione dei contenuti e alla realizzazione delle attività di cui il Coordinamento intende farsi promotore, «tutti gli Enti del Terzo Settore che gestiscono, in proprio o in appalto da Enti pubblici, progetti, servizi e strutture di accoglienza diurna o residenziale finalizzate alla tutela dei minori, il sostegno delle famiglie vulnerabili e, in generale, alla promozione delle competenze genitoriali». Le modalità di adesione sono indicate nel documento.