Per trovare nuove forme di collaborazione tra soggetti amministrativi e soggetti giudiziari, che hanno funzioni diverse ma che necessariamente devono coordinare le loro azioni per attuare i diritti di cittadini minori, la Regione è da anni impegnata nella realizzazione di strumenti volti a facilitare il lavoro degli operatori nei confronti dell'Autorità Giudiziaria. l leggi tutto
Ne sono esempio:
- la griglia di indicatori di maltrattamento e di trascuratezza grave;
- il protocollo operativo sullo stato di abbandono del minore;
- la procedura per la denuncia e la procedura in materia penale;
- la segnalazione nella materia civile;
- il segreto professionale e il segreto d'ufficio;
- il protocollo metodologico sull'adozione nazionale e internazionale.
Il Capitolo 7 della delibera n.238 mette in evidenza le scelte prioritarie della Regione Toscana, fra cui la riorganizzazione dei servizi territoriali per l'adozione; questa riorganizzazione prevede un’articolazione delle attività del servizio a due diversi livelli territoriali:
- l'informazione e la preparazione alle coppie che intendono intraprendere il percorso dell'adozione è organizzata a livello di quattro aree vaste;
-l'indagine socio-familiare e l'affidamento preadottivo rimangono articolate sul territorio, vicine ai contesti di vita dei cittadini/utenti.