Sul fronte degli interventi per bambini e ragazzi in famiglia si registra, fra le altre cose, la crescita di alcuni interventi/attività di prevenzione delle situazioni di vulnerabilità, come ad esempio l’attività di comunicazione/informazione strutturata per favorire l’accesso alla rete dei servizi realizzata lo scorso anno in 24 delle 26 zone distretto toscane e l’utilizzo delle famiglie di appoggio, meno presente sul territorio dell’altra attività (19 zone distretto), ma comunque in forte aumento rispetto ai due anni precedenti.
Tra gli interventi/attività rivolti a minori e famiglie emerge in maniera significativa, anche come risultato dell’attenzione rivolta negli ultimi anni a questa tipologia di intervento, la forte espansione del sostegno socioeducativo domiciliare con il forte coinvolgimento di minori con disabilità certificata.
Per quanto riguarda, invece, gli interventi per bambini e ragazzi fuori famiglia, il 2018 segna una complessiva diminuzione per le tre tipologie di accoglienza monitorate: affidamenti familiari, accoglienze in struttura residenziale e accoglienze nelle strutture ad alta autonomia.
Diminuiscono gli affidamenti familiari (1.148 nel 2018), sia per gli italiani che per gli stranieri, mantenendo alcune delle caratteristiche che in questi anni li hanno contraddistinti, vale a dire un’alta incidenza di affidamenti giudiziali e un’alta incidenza di affidamenti che vanno oltre il limite previsto dalla normativa in materia.
In calo anche le accoglienze in struttura residenziale (829 nel 2018) e il numero di minorenni accolti nelle strutture residenziali ad alta autonomia e in carico ai servizi sociali territoriali toscani (234, di cui 207, pari all’88,5%, minori stranieri non accompagnati).