Toscana. Giunta regionale, D.P.G.R. 29 maggio 2002, n. 128, Approvazione accordo di programma per l'applicazione delle leggi in materia di adozione
La Regione Toscana, tramite l’approvazione di questo accordo di programma per l’applicazione delle leggi in materia di adozione, dispone di flussi informativi in materia di adozione nazionale e internazionale derivanti dall’attività svolta dai Comuni di Firenze, Prato, Pisa e Siena in qualità di Comuni capofila delle quattro aree vaste per i servizi per l’adozione individuate.
Le finalità che si perseguono con l’Accordo sono:
- Promuovere iniziative di informazione dell'opinione pubblica sull'adozione, sull’affidamento e sulle attività a favore dell'infanzia
- Creare una rete informativa sull'adozione internazionale e sulle relative procedure
- Predisporre attività di formazione per gli operatori pubblici e degli Enti autorizzati coinvolti nell’ambito dell'adozione
- Sviluppare obiettivi conoscitivi, attraverso la messa a punto di una banca dati sulle adozioni in ambito regionale
- Curare la preparazione degli aspiranti, sostenendoli nella comprensione delle risorse e delle motivazioni alla base della richiesta adottiva, nonché a valutare la loro disponibilità ed adeguatezza ad affrontare i compiti connessi alla genitorialità adottiva
- Acquisire elementi sulla situazione personale, familiare e sanitaria degli aspiranti nella loro attitudine a farsi carico di un'adozione, sulle eventuali caratteristiche particolari del o dei minori che sarebbero in grado di accogliere
- Acquisire ogni altro elemento utile affinché il Tribunale per i Minorenni possa valutare la idoneità degli aspiranti all'adozione
- Fornire consulenza e sostegno per la fase di inserimento del minore nella famiglia adottiva e verificare l'andamento dell'affidamento preadottivo.
La scelta strategica, che caratterizza l'accordo di programma, è di riorganizzare i servizi per le adozioni sul territorio regionale attraverso attività di:
- informazione sull'adozione, di preparazione e di sostegno degli aspiranti.
- indagine socio familiare ai fini dell'idoneità degli aspiranti, di consulenza e sostegno per la fase di inserimento del minore nella famiglia adottiva e verifica dell'andamento dell'affidamento preadottivo.
- collaborazione della Regione, dei Comuni , delle Comunità Montane e delle Aziende USL con gli Enti Autorizzati, con la Commissione Nazionale, con i Tribunali per i Minorenni di Firenze e di Genova;
- raccordo e di coordinamento dei rapporti fra i livelli regionali e i livelli territoriali