Affidamento: presentazione dei risultati del monitoraggio sugli indirizzi operativi

Venerdì 20 dicembre 2024, in occasione dell'ultimo tavolo di coordinamento regionale sull’affidamento, saranno presentati i principali esiti del monitoraggio sull’applicazione dei nuovi indirizzi operativi per l'affidamento familiare e l'utilizzo della modulistica aggiornata.

L’idea di un iniziale monitoraggio è nata nell’ambito delle riunioni di aggiornamento svolte mensilmente tra Centro Regionale Infanzia e Adolescenza (C.R.I.A) e Regione Toscana nell’ambito dell’accordo di collaborazione ai sensi della Legge regionale del 20 marzo 2000, n. 31. 

Tale monitoraggio è nato dall’esigenza di indagare lo stato dell’arte circa l’effettiva implementazione e adesione agli Indirizzi Operativi per l’affidamento familiare - pubblicati lo scorso autunno 2023 e sanciti dalla delibera regionale 11 dicembre 2023 n. 1494 .

L’obiettivo perseguito è quello di rendere più omogenee le procedure operative, pur nel rispetto delle specificità organizzative e territoriali, attraverso la promozione di un linguaggio comune e prassi operative condivise. Inoltre, considerando la molteplicità delle figure professionali che orbitano attorno al mondo dell’affido, si è ritenuto estremamente importante valutare come esse dialogano fra loro, come interagiscono, come vivono il proprio ruolo all’interno dell’équipe multidisciplinare e come gestiscono le risorse in ogni fase del processo in questione.

Il monitoraggio si è svolto da settembre 2024 a novembre 2024.

In prima istanza, sono stati coinvolti gli operatori dei Centri Affido e dei Servizi Sociali Professionali (SSP) della Regione Toscana. In un secondo momento, la compilazione della scheda di monitoraggio è stata estesa anche alle Associazioni di Terzo Settore coinvolte a livello territoriale nell’ambito dell’affido. Al monitoraggio hanno partecipato 21 Zone/Distretto-SdS su 28, offrendo una copertura piuttosto significativa.

Dall’analisi complessiva dei dati raccolti si rilevano sia criticità che punti di forza. Inoltre, il monitoraggio ha messo in evidenza immancabili differenze tra i servizi, anche in virtù del diverso contesto territoriale nel quale sono inserite e del diverso ruolo professionale ricoperto.

Queste differenze non sono da intendersi come elemento di criticità, ma possono essere considerate come risorsa territoriale nell’ottica di una migliore intersettorialità e interdisciplinarietà che comporta da parte di tutti una buona capacità di adattamento e flessibilità organizzativa, per meglio corrispondere ai bisogni delle persone di minore età e delle loro famiglie sul territorio.