Il rapporto “Cresciuti troppo in fretta” riporta i risultati di un’indagine, condotta dall'organizzazione Actionaid, sulla povertà alimentare osservata dalla prospettiva degli adolescenti tra 11 e 16 anni di età che vivono in famiglie che si rivolgono ad enti di assistenza a Corsico e Baranzate, in provincia di Milano, e a Siena.
Si tratta di un fenomeno strutturale che con la pandemia Covid-19 ha subito un’accelerazione e si è sommato all’impoverimento già in corso; un impoverimento a cui i più esposti sono proprio i minori di età, soprattutto quelli che vivono in famiglie con più figli, e le persone straniere.
Il fenomeno della povertà alimentare vede agire molte dimensioni: mancanza di accesso a cibo adeguato e di qualità, stress e stigma che genera il vivere in una condizione di costante bisogno e precarietà, restrizioni delle occasioni sociali legate al cibo, sacrificate dalla mancanza di risorse.
Bisogni e vissuti immateriali che producono conseguenze negative significative anche sul piano del benessere psico-fisico, soprattutto nei più giovani.
Nel volume, oltre ai numeri, sono registrati stralci di conversazioni da cui emerge come la povertà alimentare cambi la vita dei ragazzi che vivono tra preoccupazioni, rinunce, vergogna e mancanza di socialità.
In chiusura del rapporto, ActionAid ha stilato una serie di raccomandazioni al Governo e al nuovo Parlamento utili a introdurre le misure necessarie ad affrontare strutturalmente la povertà alimentare poichè: "Alla luce degli attuali tassi di crescita della povertà e dell’esclusione sociale nel nostro Paese, gli interventi previsti dal nostro sistema di Welfare sono incapaci di garantire una adeguata protezione a tutte le categorie di soggetti più esposti ai molteplici rischi sociali. Senza efficaci misure di contrasto alla povertà, la povertà alimentare continuerà ad essere un fenomeno strutturale nella nostra società."
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