Il sistema dei servizi 0/6 e la legge 107/2015: se ne è parlato stamani, all'Istituto degli Innocenti di Firenze, durante l'incontro Lo 0/6 fra realtà e possibile: la prospettiva della continuità nelle relazioni interistituzionali, nella programmazione territoriale e nelle esperienze di formazione integrata.
La giornata di studio - ultimo appuntamento del ciclo di seminari Dialogando con le zone per promuovere qualità e buona gestione nella rete territoriale dei servizi educativi, organizzato dal Centro regionale - è stata l'occasione per approfondire vari aspetti del sistema dei servizi 0/6 e delineare un quadro dei principali contenuti della legge 107/2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, che riguardano questo ambito.
Sono intervenuti, fra gli altri: Sara Mele, dirigente del settore infanzia della Regione Toscana, che ha introdotto l'incontro e coordinato i lavori; Aldo Fortunati, direttore dell'area educativa dell'Istituto degli Innocenti; Marina Baretta, della segreteria di Rosa De Pasquale, capo del Dipartimento per il sistema educativo del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur); Giacomo Tizzanini, della segreteria del Sottosegretario di Stato del Miur Davide Faraone.
«Dobbiamo avere presente che la distribuzione dei servizi per i bambini da 3 a 6 anni è omogenea e generalizzata, mentre quella per i bambini da 0 a 3 anni è molto inferiore e largamente disomogenea. Occorre intervenire per modificare questo quadro, che rende locale l'esigibilità del diritto all'educazione», ha spiegato Fortunati. Il direttore dell'area educativa dell'Istituto degli Innocenti si è soffermato su alcuni temi centrali della nuova legge, fra i quali la qualificazione e la formazione del personale e il finanziamento dei costi di gestione.
«Riteniamo che in questa legge ci siano grandi opportunità per modificare il sistema di istruzione. Le questioni da affrontare sono punti sui quali si deve innescare il nostro lavoro», ha sottolineato Baretta. La relatrice ha proseguito il suo intervento ribadendo l'importanza delle buone prassi: «è in questa fase interlocutoria che tutte le esperienze, le sperimentazioni e le pratiche eccellenti possono essere fonte di suggerimenti e basi su cui lavorare».
Anche Tizzanini ha fatto riferimento alle esperienze virtuose diffuse sul territorio: «così come abbiamo costruito la buona scuola dobbiamo costruire la delega sullo 0-6 a partire dalle buone pratiche esistenti. Perché la delega? Il Governo ha voluto assumere la responsabilità di questo progetto, che ha intenzione di realizzare in modo condiviso. Si tratta di una delle deleghe più complesse da costruire».
Sia Baretta che Tizzanini hanno citato la Toscana come esempio di territorio in cui sono state realizzate esperienze eccellenti e buone pratiche.