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Educativa domiciliare
E’ un intervento che si rivolge a bambini e adolescenti che necessitano di un sostegno educativo.
Accoglienza residenziale
Tra le forme di sostegno ai bambini e ragazzi che vivono in contesti familiari difficili si segnala il ricorso all’accoglienza semiresidenziale o a ciclo diurno. Si tratta di una forma di accoglienza in struttura per minori in carico ai servizi sociali territoriali, con caratteristiche e funzioni fortemente connotate dall’aspetto “sociale” accanto a quello “educativo”.
Le Comunità
I servizi residenziali per l’accoglienza di minori che devono essere temporaneamente allontanati dalla famiglia di origine sono servizi in grado di offrire ai minori un ambiente adeguato ai necessari e naturali bisogni di crescita relazionale e affettiva e, nei casi di urgenza, anche un fondamentale contesto di tutela e protezione.
I Centri affido
Per le attività specificamente connesse all’affidamento familiare, il modello organizzativo regionale, definito tramite deliberazione del Consiglio Regionale n. 348/1994, prevede che i servizi territoriali siano integrati dai Centri per l’Affido.
I Servizi territoriali
L’Ente Locale è responsabile della funzione di “tutela dei minori” ed in quanto tale possiede specifiche competenze in materia di organizzazione dei servizi territoriali deputati alla cura ed alla protezione dei cittadini minori di età.
L'Autorità giudiziaria
Il ruolo della magistratura nella definizione dei percorsi di affidamento familiare e di inserimento di minori in struttura risulta fondamentale.
Le funzioni previste dalle leggi vigenti sono le seguenti:
La Regione
In materia di affidamento la Regione, ai sensi della normativa vigente, svolge essenzialmente un’azione di raccordo e di coordinamento tra le attività dei servizi pubblici territoriali e le funzioni di altri soggetti istituzionali che intervengono nel percorso (organi dell’Autorità Giudiziaria), al fine di garantire l’omogeneità e la qualità del sistema integrato di accoglienza in tutto il terr
Affidamento a comunità
Ove non risulti possibile l’affidamento ad una famiglia o ad una persona singola, è consentito l’inserimento del minore in una struttura di assistenza - Comunità di tipo familiare - per la messa in atto di una serie di interventi di carattere socio-assistenziale ed educativo, integrativi e/o sostitutivi rispetto a quelli della famiglia di origine.
Affidamento familiare
Attraverso l’Affidamento Familiare il minore incontra una famiglia o una persona singola che lo accoglie e si impegna ad assicuragli una risposta adeguata ai suoi bisogni e necessità.
Percorsi dell'affido
Il percorso di affidamento si snoda intorno alle competenze ed al coinvolgimento diretto dell’Ente Locale (tramite l’azione integrata dei Servizi territoriali e dei Centri per l’Affido), quale titolare della funzione di “tutela nei confronti del minore”.
Approfondimenti
Enti autorizzati
Si tratta di associazioni, organizzazioni o enti il cui intervento è stato reso obbligatorio dalla legge 476/98 in tutte le procedure di adozione internazionale, modificando la precedente disciplina che permetteva, invece, di rivolgersi anche direttamente alle autorità straniere.