È online il volume Essere ragazze e ragazzi in Toscana. Stili di vita, aspetti della vita quotidiana, relazioni e nuovi media. I risultati dell’indagine. La pubblicazione raccoglie i risultati della ricerca Essere ragazze e ragazzi in Toscana, promossa dalla Regione Toscana in stretto rapporto di collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e realizzata dall’Istituto degli Innocenti nell’ambito delle attività del Centro regionale.
L’indagine esplora aspetti molto importanti ma allo stesso tempo poco conosciuti della vita degli adolescenti toscani: come si muovono all’interno della famiglia e del gruppo dei pari, il rapporto che hanno con le istituzioni e cosa si aspettano da queste, la percezione sulla qualità della loro vita e quella generale della società, i livelli di partecipazione e la percezione dei diritti che, almeno sulla carta, sono loro riconosciuti, il complesso rapporto con i nuovi social network, la salute e i comportamenti a rischio.
La ricerca si è posta il duplice obiettivo di contribuire a rendere esaustiva la disponibilità dei dati dai quali attingere per la mappatura degli indicatori di benessere regionali sugli adolescenti e preadolescenti nella fascia d’età 11-17 anni e creare conoscenza su tematiche ad oggi poco conosciute. Più di 11.000 i ragazzi coinvolti, studenti delle classi prime e terze della scuola secondaria di primo grado e delle classi seconde e quarte della scuola secondaria di secondo grado.
I dati evidenziano e confermano che tra i ragazzi intervistati (nella fascia 11-17 anni) l’età diventa discriminante nelle scelte e nelle dichiarazioni fatte.
Sul tema dell’associazionismo, per esempio, l’indagine rivela che all’aumentare dell’età e quindi degli spazi di autonomia decisionale viene meno la volontà di partecipare a gruppi o associazioni (sono poco meno del 40% i ragazzi delle secondarie di primo grado coinvolti in queste attività, contro il 24% relativo ai ragazzi delle secondarie di secondo grado), pur non evidenziandosi particolari differenze nell’ordine delle preferenze delle attività (le associazioni/gruppi religiosi sono quelli più frequentati dai ragazzi, a cui seguono le associazioni musicali e i gruppi giovanili-scout).
Nell’ambito delle amicizie le risposte restituiscono un quadro sostanzialmente positivo in termini di collaborazione reciproca, possibilità di confidare piccoli o grandi problemi e soddisfazione complessiva. Poco meno del 90% di ragazzi dichiara di frequentare gli amici tutti i giorni (60%) o qualche giorno a settimana (30%). Questa modalità di relazione è trasversale a tutti i ragazzi rispetto all’età, al genere e al Paese di nascita. Inoltre circa il 95% dei ragazzi dichiara di essere “abbastanza” o “molto sodisfatto” del rapporto che ha con i propri amici. I ragazzi più grandi si dimostrano però più moderati nella valutazione, indicando in maniera più frequente la modalità “abbastanza” rispetto ai più piccoli di età delle secondarie di primo grado.
Un altro aspetto indagato dalla ricerca è il rapporto tra ragazzi e istituzioni. Al crescere dell’età degli intervistati aumenta la conoscenza delle istituzioni ma diminuisce la fiducia verso le stesse. Le riduzioni di fiducia più evidenti al crescere dell’età riguardano la Chiesa, la televisione e gli insegnanti. La sfera politica (politici e partiti) è quella verso la quale i ragazzi di tutte le età dimostrano il più basso livello di fiducia, con giudizi che oscillano tra il “per niente” e il “poco”, evidenziando una diffusa disaffezione. È significativamente alta e si mantiene relativamente stabile la fiducia verso le forze dell’ordine e gli scienziati.
L’indagine si sofferma anche sul tema del bullismo. Il 70% delle ragazze dei ragazzi toscani dagli 11 ai 17 anni ha avuto a che fare con almeno una situazione riconducibile al bullismo (assistere ad atti, subirli personalmente o commetterli da solo o in gruppo). Il fenomeno diminuisce con il crescere dell’età: ne sono coinvolti in modo diretto o indiretto l’81% dei ragazzi delle secondarie di primo grado e il 74% quelli delle secondarie di secondo grado.
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