È online il nuovo report del Centro regionale Con i bambini e le famiglie. Un'indagine sui centri per l'affido in Toscana frutto di un lavoro accurato che ha coinvolto ricercatori, referenti di zona, responsabili dei servizi territoriali e le figure professionali attive nel settore pubblico e privato che gravitano attorno a questi servizi.
La ricerca accompagna il monitoraggio annuale sugli interventi regionali di più ampio respiro, e ha previsto da una parte la raccolta di dati e informazioni standard, relative al funzionamento del servizio e all'utenza accolta, e dall'altra un approfondimento qualitativo sulle metodologie operative e le esperienze di lavoro maturate nel corso degli anni.
Il volume, curato da Donata Bianchi e Cristina Mattiuzzo, è suddiviso in tre capitoli: il primo riporta alcuni dati sulle attività dei centri per l'affido in Toscana (informazioni sul centro affido, le attività generali e informazioni sull'utenza del centro affido); il secondo traccia un quadro della realtà dei centri toscani per l'affido che si sofferma su vari aspetti, fra i quali l'équipe del centro affido e le funzioni trasversali, gli affidi eterofamiliari e intrafamiliari, la formulazione del progetto di affidamento, la quantità e le tipologie di affido; il terzo, infine, riporta i risultati di un'esplorazione qualitativa sui centri per l'affido.
Vediamo, ad esempio, alcuni dati sull'utenza del centro affido al 31 dicembre 2013, riportati nel primo capitolo. Le richieste di affidamento familiare che i centri affido hanno ricevuto dai servizi territoriali nel corso del 2013 hanno riguardato 291 bambini e adolescenti, dei quali il 32% è di origine straniera. I centri con il più alto numero di richieste sono stati, in ordine decrescente, quelli delle zone: Pratese (13%), Firenze, Pistoiese, Val d'Era (9% ciascuna) e Piana di Lucca (7%). Nel 31% dei casi le richieste hanno interessato bambini o adolescenti di origine straniera. Le richieste giunte ai centri nel corso del 2013 hanno riguardato in particolare minori tra i 6 i 10 anni e preadolescenti.
Secondo i dati dei centri affido, i bambini che hanno concluso il progetto di affidamento familiare nel corso del 2013 sono 95. Il 51% rientra nella famiglia d'origine, il 19% si avvia a una vita autonoma, il 12% raggiunge la maggiore età ma rimane nella famiglia affidataria, il 4% cambia collocazione ma resta fuori dalla famiglia con avvio di un altro affidamento o con l'inserimento in una comunità residenziale. Altri hanno esiti diversi, per esempio ricongiungimenti familiari nel caso di minorenni stranieri.
Il quadro che emerge dalle informazioni raccolte nel secondo capitolo è complessivamente positivo. «L'affido», si legge all'inizio del capitolo, «costituisce, in Toscana, una realtà concreta, capace di dare una risposta efficace e qualitativamente elevata ai bisogni di relazione e accoglienza di centinaia di minori».
Il terzo capitolo approfondisce il funzionamento dei centri affido in Toscana, coniugando l'analisi degli aspetti strutturali di questi enti con la ricognizione delle opinioni e delle rappresentazioni degli operatori che gravitano attorno all'istituto dell'affido familiare. Questi, in sintesi, i temi della traccia di intervista rivolta ai centri: ultimo affido realizzato; allontanamento e richiesta di affido; i soggetti dell'affido; struttura e organizzazione del centro affido; tipi di affido; iter dell'affido; il rapporto con gli attori istituzionali; le Linee guida nazionali e il funzionamento regionale dell'istituto.