I dati disponibili e il confronto con i protagonisti del percorso adottivo ci segnalano che in Toscana siamo di fronte a un sistema maturo dove l’assetto complessivo dei servizi e degli strumenti di indirizzo e coordinamento adottati, grazie anche ai processi di revisione innescati in particolare a partire dai primi anni 2000, hanno garantito una buona capacità di sostegno al processo di incontro dei diritti, bisogni e aspirazioni di bambini e genitori adottivi, verso il formarsi di “nuove” famiglie. Un’attenzione costante e giustificata dalla ricchezza e complessità che caratterizzano la dimensione dell’accoglienza familiare sia nelle forme dell’adozione nazionale che internazionale.
Il rapporto del Centro regionale mette a valore, attraverso una presentazione organica, i risultati di diverse azioni di monitoraggio del fenomeno garantite, in Toscana, dalla collaborazione in atto ormai dal 1999 fra Regione e Tribunale per i Minorenni di Firenze, oltre che dall’imprescindibile apporto dei servizi territoriali e in particolare dei Centri Adozione.
Il quadro di conoscenze e informazioni a disposizione degli “addetti ai lavori” - e non solo - è articolato intorno a tre prevalenti aree di interesse, tradizionalmente monitorate nel tempo: caratteristiche e percorsi degli aspiranti genitori adottivi (dalla disponibilità fino all’eventuale perfezionarsi dell’iter), situazione dei bambini dichiarati in stato di abbandono e i loro percorsi verso l’adozione nazionale, caratteristiche delle nuove famiglie adottive (bambini adottati e genitori).
La pubblicazione - a cura di Sabrina Breschi e Roberto Ricciotti - presenta anche alcuni innovativi focus di approfondimento su temi di interesse specifico: i percorsi dei bambini dall’iscrizione nel registro di abbandono fino alla (eventuale) adozione nazionale, un’analisi mirata sulle tappe dell’esperienza delle coppie dalla dichiarazione di disponibilità fino alla (eventuale) adozione nonché sulle caratteristiche di quelle che completano il processo, infine un focus sul punto di vista delle famiglie adottive grazie alla disponibilità di dati provenienti dalle indagini della Commissione per le Adozioni Internazionali.
Uno scenario articolato di informazioni che consentono di ricostruire annualmente la “cifra” delle adozioni nazionali e internazionali in una regione che si colloca stabilmente fra quelle con i tassi più alti di “accoglienza” in Italia, e che confermano la sostanziale efficacia del sistema regionale, avvalorata (là dove è possibile ricavare indicazioni valutative da parte delle coppie stesse) da un giudizio generalmente positivo delle famiglie rispetto all’operato dei servizi e dei soggetti coinvolti.
Si manifestano tuttavia tendenze recenti e chiare che richiedono una rinnovata attenzione: il calo della disponibilità all’adozione e delle adozioni stesse, la crescita delle adozioni di fratrie piuttosto che l’incremento dell’età media dei bambini al momento dell’ingresso in Italia e quella dei genitori adottivi, così come l’insorgenza di maggiori problematicità nella fase post-adottiva, implicano riflessioni e aggiornamenti nell’operato integrato dei servizi in risposta alla complessità del fenomeno.
Energie dovranno quindi essere spese dai servizi e dalla Regione stessa, nella valutazione degli assetti operativi e nelle metodologie adottate, nel rinnovare la promozione della cultura dell’accoglienza e di una sempre più consapevole informazione, ma anche nei processi di valutazione e identificazione di fattori di rischio e protezione nonché nel rafforzare i percorsi di accompagnamento nelle fasi di attesa e di post adozione.