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Le strutture

Le strutture semiresidenziali di accoglienza si suddividono essenzialmente in 3 categorie, a seconda della cornice normativa rispetto alla quale risultano funzionare:

I servizi territoriali

Gli enti locali, in quanto titolari della funzione di protezione dei minori, sono impegnati, unitamente agli operatori e in collaborazione con le Aziende sanitarie – a porre in essere, prioritariamente, tutti quegli interventi di sostegno alle famiglie in difficoltà affinché queste riescano ad esprimere a pieno le proprie risorse e potenzialità assicurando un ambiente idoneo alla crescita del b

La Regione

La Regione Toscana sostiene lo sviluppo di un sistema di sostegno e promozione della genitorialità.

Pratiche innovative

La Regione Toscana ha da tempo deciso di intervenire nel campo del sostegno della genitorialità secondo un approccio maggiormente incisivo e innovativo in grado di sperimentare nuovi metodi di valutazione, presa in carico e progettazione sociale e socio-sanitaria, nonché per rinnovare le prassi e i processi di intervento già consolidati e diffusi.

Mediazione familiare

La mediazione familiare costituisce un importante strumento professionale dell’intervento sociale, soprattutto in relazione al fenomeno della separazione e dei divorzi, avente la finalità di affrontare e trattare in ambiti diversi da quello giudiziario i conflitti e le tensioni tra le persone.

Educativa domiciliare

E’ un intervento che si rivolge a bambini e adolescenti che necessitano di un sostegno educativo.

Accoglienza residenziale

Tra le forme di sostegno ai bambini e ragazzi che vivono in contesti familiari difficili si segnala il ricorso all’accoglienza semiresidenziale o a ciclo diurno. Si tratta di una forma di accoglienza in struttura per minori in carico ai servizi sociali territoriali, con caratteristiche e funzioni fortemente connotate dall’aspetto “sociale” accanto a quello “educativo”.

Le Comunità

I servizi residenziali per l’accoglienza di minori che devono essere temporaneamente allontanati dalla famiglia di origine sono servizi in grado di offrire ai minori un ambiente adeguato ai necessari e naturali bisogni di crescita relazionale e affettiva e, nei casi di urgenza, anche un fondamentale contesto di tutela e protezione.

I Centri affido

Per le attività specificamente connesse all’affidamento familiare, il modello organizzativo regionale, definito tramite deliberazione del Consiglio Regionale n. 348/1994, prevede che i servizi territoriali siano integrati dai Centri per l’Affido.

I Servizi territoriali

L’Ente Locale è responsabile della funzione di “tutela dei minori” ed in quanto tale possiede specifiche competenze in materia di organizzazione dei servizi territoriali deputati alla cura ed alla protezione dei cittadini minori di età.

L'Autorità giudiziaria

Il ruolo della magistratura nella definizione dei percorsi di affidamento familiare e di inserimento di minori in struttura risulta fondamentale.

Le funzioni previste dalle leggi vigenti sono le seguenti:

La Regione

In materia di affidamento la Regione, ai sensi della normativa vigente, svolge essenzialmente un’azione di raccordo e di coordinamento tra le attività dei servizi pubblici territoriali e le funzioni di altri soggetti istituzionali che intervengono nel percorso (organi dell’Autorità Giudiziaria), al fine di garantire l’omogeneità e la qualità del sistema integrato di accoglienza in tutto il terr