Aumentano, in Toscana, i bambini e i ragazzi che assistono alla violenza subita da figure familiari di riferimento e i minorenni vittime di maltrattamenti in famiglia. Lo rivelano i dati del Centro regionale riportati nella sezione dedicata del Nono Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, presentato il 23 novembre scorso a Firenze.
«I dati riportati in questa sezione – si spiega nel volume - restituiscono una rappresentazione zonale fin qui inedita nelle attività del Centro regionale Infanzia e Adolescenza – Regione Toscana e Istituto degli Innocenti – che scaturisce da un percorso di lavoro articolato. Da un lato, infatti, la decisione di investire nello sviluppo del patrimonio conoscitivo sulla condizione dell’infanzia, dell’adolescenza e delle famiglie, quale ulteriore fase di valorizzazione del ricco sistema di banche dati che si è andato costituendo in oltre dieci anni di attività; dall’altro la convergenza verso l’obiettivo assunto dalla Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale della costruzione di profili zonali di salute nei quali una serie di indicatori di sintesi sono deputati a restituire i connotati demografici, epidemiologici, di disagio e di benessere dei territori a supporto dell’azione programmatoria che i nuovi assetti organizzativi richiedono».
Riguardo ai bambini e ai ragazzi che assistono alla violenza subita da figure familiari di riferimento i dati evidenziano, come già detto, il costante aumento dei casi: si passa infatti dai 968 del 2014 ai 1.143 del 2015, fino ai 1.298 registrati nel 2016, con un parallelo incremento delle famiglie straniere coinvolte, ovvero 302 nel 2014, 404 nel 2015 e 439 nel 2016.
La stessa tendenza si riscontra per i bambini e i ragazzi vittime di maltrattamenti in famiglia: 1.456 nel 2014, 1.478 nel 2015 e 1.921 nel 2016.
Secondo altri dati del volume, che si sofferma anche sui cosiddetti “orfani speciali”, i minori rimasti orfani della madre a seguito di femminicidio in Toscana dal 2006 al 2016 sono almeno 34.
Il Rapporto sulla violenza di genere, frutto dell'elaborazione di informazioni provenienti da banche dati diverse, è, dal 2009, lo strumento attraverso cui l'Osservatorio sociale regionale assolve il proprio compito istituzionale di monitorare il fenomeno in Toscana.