Promuovere la cultura dell'accoglienza e favorire il benessere a scuola dei bambini adottati e delle loro famiglie: questi alcuni obiettivi del Protocollo di intesa per lo sviluppo di percorsi di accoglienza e di inserimento scolastico dedicato ai bambini e ai ragazzi adottati, sottoscritto dalla Regione Toscana e dall'Ufficio scolastico regionale per la Toscana.
Per condividere e diffondere i contenuti del protocollo, gli assessorati al welfare e all'istruzione, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico regionale per la Toscana, hanno organizzato un ciclo di 4 seminari, realizzati a Prato, Firenze, Pisa e Siena. I documenti e le slide presentati sono scaricabili in allegato.
L'accordo nasce da un lungo percorso di lavoro sulle adozioni, durante il quale gli operatori si sono confrontati su varie tematiche, in attuazione dell'accordo di collaborazione in materia di adozione siglato nel 2012 dalla Regione, dai centri adozione, dai servizi territoriali e dagli enti autorizzati.
La fase dell'inserimento scolastico rappresenta una tappa fondamentale dell'integrazione sociale degli alunni adottati, che hanno alle spalle storie personali complesse e richiedono, quindi, una considerazione adeguata: la scuola, infatti, è l'ambiente in cui ogni bambino sperimenta il proprio rapporto con il mondo esterno. Quasi la metà dei bambini che arrivano in Toscana grazie alle adozioni internazionali sono in età scolare (115 nella fascia 6-12 anni), lo dicono i primi dati disponibili del monitoraggio annuale realizzato dal Centro regionale con il Tribunale per i minorenni, che comunque confermano anche per il 2014 un calo (265 adozioni contro 297 del 2013). Ci sono inoltre le adozioni nazionali che negli ultimi 10 anni sono state mediamente 40 l'anno (50 nel 2014), bambini e ragazzi per i quali si pone o si porrà, nel percorso di crescita, il tema del confronto con la propria storia e della ricerca della propria identità. I dati completi e le analisi sul fenomeno saranno pubblicati a breve su questo sito.
Con il protocollo le parti intendono collaborare per individuare modalità e prassi operative condivise, finalizzate alla promozione della cultura dell'accoglienza e alla definizione di percorsi mirati a un adeguato inserimento scolastico dei bambini e dei ragazzi adottati, anche attraverso il coinvolgimento delle loro famiglie. Quattro gli ambiti di intervento individuati nel documento: sensibilizzazione e informazione; formazione dei docenti e del personale scolastico; sistema dell'accoglienza scolastica; strumenti operativi e attuativi.
La sottoscrizione del protocollo (approvato dalla Regione con delibera della Giunta 10.11.2014 n. 996) si inserisce in un più ampio contesto contrassegnato da una crescente attenzione sull'argomento, anche a livello nazionale. Ne sono prova, ad esempio, le recenti Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, approvate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con l'obiettivo di «fornire conoscenze e linee di indirizzo teorico-metodologico che aiutino a far sì che la scuola possa garantire ai bambini e ai ragazzi adottati e alle loro famiglie ulteriori strumenti nel loro percorso di crescita». Il documento prende in esame le peculiarità e le difficoltà della condizione dei minori adottati, considerando, tuttavia, la diversità delle situazioni in cui si trovano questi bambini.