Il 23 maggio si è svolto il seminario online Accompagnare le famiglie nell’accoglienza in tempo di guerra. Un’occasione importante per riflettere sull’accoglienza dei bambini e dei ragazzi ucraini, che ha offerto un’analisi sul tema da più punti di vista, proponendo un inquadramento generale sugli interventi realizzati sul territorio toscano, un approfondimento sulla normativa vigente sull’affido e le norme a sostegno della crisi ucraina e una disamina dei bisogni e delle risorse dei bambini e delle famiglie provenienti da teatri di guerra in un’ottica etnopsicologica.
Il seminario è il primo appuntamento di un percorso formativo organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza rivolto agli operatori dei Centri Affidi toscani per sostenerli nell’indirizzare e accompagnare le famiglie aspiranti affidatarie che si sono proposte di accogliere bambini e famiglie profughi provenienti dall’Ucraina.
La seconda tappa si terrà il 30 maggio in presenza, all’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Il seminario online del 23 maggio si è aperto con gli interventi di Alessandro Salvi, responsabile welfare e innovazione sociale della Regione Toscana, e di Luciano Trovato, presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze.
«Questo percorso formativo – ha sottolineato Salvi – nasce in relazione all’entità del fenomeno dei bambini e dei ragazzi presenti nella nostra regione, ad oggi circa duemila, in una prospettiva che privilegia l’affidamento familiare rispetto all’accoglienza nelle strutture, e in relazione alle iniziative di solidarietà nei confronti dei giovani ucraini realizzate sul nostro territorio da singoli cittadini e associazioni. Il percorso risponde a un obiettivo di approfondimento, ma si colloca anche in un panorama di interventi più generale per le famiglie, i minorenni e il sostegno della genitorialità». Salvi ha analizzato vari aspetti, fra i quali le fonti di finanziamento dedicate alle famiglie e agli under 18 e l’importanza della promozione del lavoro di équipe.
Trovato ha illustrato alcuni dati sui bambini e i ragazzi ucraini giunti in Toscana e ha parlato del ruolo del Tribunale per i minorenni di Firenze, soffermandosi, in particolare, sulla nomina del tutore, che richiede un’indagine preventiva che confermi il rapporto di parentela e verifichi in quale situazione viene inserito il minorenne accolto.
A seguire, l’intervento della giurista Tessa Onida, che ha presentato un inquadramento sulla normativa vigente sull’affidamento familiare e sulle norme a sostegno della crisi ucraina. Fra queste ultime, la giurista ha citato le raccomandazioni della Commissione Europea agli Stati membri, che prevedono, fra l’altro, l’istituzione di una procedura rapida per registrare la presenza di minorenni non accompagnati e avviare la procedura per la nomina del tutore/rappresentante legale e per l’affidamento dei bambini e dei ragazzi.
Al termine della sua relazione Onida ha parlato di alcuni aspetti problematici dell’accoglienza: sono considerati minorenni stranieri non accompagnati anche quelli accompagnati da adulti diversi dai genitori (nonni, zii, ecc.), che si prendono cura della loro assistenza ma non sono riconosciuti formalmente come tutori secondo la legge italiana e non possono dimostrare di essere legalmente responsabili; occorre prudenza nel disporre l’affidamento in famiglia di questi ragazzi, anche se è la stessa Unione Europea a caldeggiarlo; è necessaria la nomina di un rappresentante o tutore temporaneo in attesa della nomina di un tutore permanente; la rappresentanza deve essere garantita appena possibile nello Stato membro di primo ingresso.
Il seminario è proseguito con l’intervento dell’etnopsicologa Maria Fedi, che si è soffermata sui bisogni e sulle risorse dei bambini e delle famiglie provenienti da teatri di guerra.