Secondo la vigente normativa, le Regioni, in materia di adozione, svolgono essenzialmente funzione di rete tra servizi territoriali e di coordinamento tra i servizi socio-sanitari, gli enti autorizzati e accreditati ed il Tribunale per i Minorenni.
Le competenze delle Regioni sono espressamente declinate dall’art. 39 bis della legge 476/1998 e riguardano:
- l’attivazione ed organizzazione d'una rete di servizi in grado di svolgere i compiti previsti dalla legge n. 476 nei rispettivi ambiti locali;
- la vigilanza sul funzionamento delle strutture e dei servizi che operano nel territorio, verificando contestualmente che i loro interventi siano adeguati ed in linea con la normativa vigente;
- la promozione e la definizione di protocolli operativi, linee guida, nonché l’attuazione di convenzioni fra i vari Enti autorizzati ed i servizi locali;
- la previsione e lo sviluppo di forme integrate e stabili di collegamento tra i vari soggetti istituzionali coinvolti nel procedimento di adozione ed il Tribunale per i Minorenni;
- l’attivazione di interventi di formazione per gli operatori.
Con i primi anni 2000, al fine di adeguarsi anche all’innovazione normativa intercorsa in materia, la Regione Toscana ha sviluppato una riforma dei servizi per l’adozione nazionale e internazionale con l’obiettivo di rispondere alla complessità del percorso adottivo nelle sue diverse fasi e nel sistema di relazione tra i soggetti e le istituzioni coinvolte.
Il nuovo modello organizzativo, individuato con l’Accordo di programma del 2002, si è progressivamente consolidato negli anni grazie anche alle funzioni di raccordo coordinamento assicurate a livello di area vasta e ad un’attenzione costante garantita dalla Regione che ha supportato lo sviluppo del sistema attraverso:
- - azioni di coordinamento a livello regionale fra i diversi soggetti coinvolti attraverso l’attivazione di tavoli di coordinamento e gruppi di lavoro specifici
- - definizione e aggiornamento di protocolli specifici e accordi di collaborazione fra servizi ed Enti Autorizzati, fra i quali in ultimo, il rinnovato Accordo di collaborazione siglato nel gennaio 2012
- - funzioni di raccordo con il Tribunale per i Minorenni
- - attività di approfondimento e formazione per operatori territoriali realizzate a più riprese dal Centro Regionale
- adesione di operatori toscani ai percorsi formativi interregionali promossi dalla Commissione per le Adozioni Internazionali
- - raccolta, analisi ed elaborazione di dati sul fenomeno adottivo in Toscana e realizzazione di indagini specifiche
Per quanto alcuni strumenti siano in corso di aggiornamento, è tuttora possibile avere una rappresentazione efficace del modello organizzativo toscano in materia di adozione attraverso la pubblicazione “I percorsi dell’adozione in Toscana. Documenti, strumenti ed esperienze”.
Per il dettaglio sulla normativa e gli strumenti regionali in materia di adozione vai alla sezione Normativa.