Aumenta, in Toscana, il numero di bambini e i ragazzi che assistono alla violenza subita da figure familiari di riferimento. È quanto emerge dai dati del Centro regionale contenuti nella sezione dedicata del Decimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, presentato il 22 novembre scorso a Firenze (Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, Piazza Duomo 10).
«In questa sezione - si spiega nel volume - sono riportati i dati sulla violenza nei confronti dei minori organizzati secondo la rappresentazione zonale che costituisce la nuova impostazione dei percorsi di approfondimento conoscitivo del Centro regionale Infanzia e Adolescenza (Regione Toscana e Istituto degli Innocenti). La costruzione dei profili zonali di salute, promossa in maniera integrata dalla Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, riserva, infatti, spazio anche ad una serie di indicatori deputati a far emergere alcune caratteristiche salienti del complesso degli interventi e dei servizi per bambini/e, ragazzi/e, adolescenti e famiglie, secondo la filiera dei bisogni dell’epidemiologia, ma anche delle risorse e delle risposte. Una lettura che consente, quindi, un focus sui singoli territori prendendo a riferimento i due indicatori dei bambini e ragazzi vittime di maltrattamenti in famiglia e vittime di violenza assistita che siano stati, in entrambi le variabili, segnalati all’Autorità Giudiziaria».
Riguardo ai bambini e ai ragazzi che assistono alla violenza subita da figure familiari di riferimento i dati evidenziano il costante aumento dei valori assoluti dei casi: si passa infatti dai 1.143 bambini e ragazzi interessati da situazioni di violenza assistita del 2015 ai 1.298 del 2016, fino ai 1.487 registrati nel 2017, con un parallelo incremento delle famiglie straniere coinvolte, ovvero 406 (2015), 439 (2016), 551 (2017).
La stessa tendenza si riscontra per i bambini e i ragazzi vittime di maltrattamenti in famiglia, con i 1.478 casi del 2015, i 1.921 del 2016 e i 2.770 del 2017.
Il Rapporto sulla violenza di genere, frutto dell’elaborazione di informazioni provenienti da banche dati diverse, è, dal 2009, lo strumento attraverso cui l'Osservatorio sociale regionale assolve il proprio compito istituzionale di monitorare il fenomeno in Toscana.